Nel 1767 vicino a Limoges venne scoperto un giacimento di caolino, materiale - insieme a polvere di feldspato, quarzo e acqua - necessario alla produzione della porcellana a pasta dura. Limoges era già nota per essere il maggior centro europeo di produzione degli smalti durante il Medioevo, ma la scoperta rese Limoges la capitale della ceramica francese.
Due anni dopo il re Luigi XV comprò il giacimento e la porcellana divenne un monopolio regio; la fabbricazione della porcellana venne data in concessione e nel 1771 venne fondata la prima manifattura. Dopo vari passaggi di mano, la fabbrica fu rilevata dal re e ottenne il titolo di "manifattura reale".
Nell'Ottocento il numero di fabbriche di porcellana di Limoges aumentò enormemente.
Nel 1863 due industriali della provincia di Limoges aprirono una fabbrica e un apprendista di laboratorio, Léonard Bernardaud, si distinse tra le maestranze. Inizialmente promosso a capo delle vendite, poi divenuto partner, nel 1900 riuscì ad acquisire la società, dandole il proprio nome.
Léonard Bernardaud ha aperto nuovi mercati, specialmente gli Stati Uniti. Fu succeduto dai suoi figli Jacques e Michel, che nel 1949, introdussero in Francia il primo forno a tunnel, funzionante 24 ore al giorno. Inizialmente il tunnel fu alimentato con il gas di città e dopo il 1954 con gas naturale, un'energia "pulita" che garantiva un calore costante, migliorando il processo di cottura e permettendo così di produrre manufatti più robusti e privi di difetti. L'azienda iniziò a produrre su scala industriale, ma secondo gli alti standard delle tecniche artigianali.
Nel 1962 Pierre Bernardaud assunse la direzione della società, riorganizzando l'attività, aprendo un nuovo impianto e acquisendo diverse strutture di produzione di porcellane, tra le quali nel 1986 l'Ancienne Manufacture Royale. Ha continuato a innovare e modernizzare la produzione, elevandone la qualità. Maestro di imprenditorialità e di comunicazione, come testimonia il lancio della prima campagna televisiva con un jingle entrato a far parte della coscienza collettiva dei francesi.
Dal 1994 il figlio Michel ha raccolto l'eredità di cinque generazioni di produttori di porcellane, con l'unico obiettivo di seguire l'impronta dei suoi predecessori: preservare le abilità tecniche, incoraggiare l'innovazione, esaltare la creatività.